Blog sull'affitto ufficio a Aversa, Caserta e Napoli.

Da sempre i professionisti che svolgono attività attigue si mettono insieme per condividere l'ufficio e dividere tra loro tutte le relative spese: basti pensare ad avvocati penalisti e civilisti, a medici e nutrizionisti, geometri e imprese edili, ecc. La novità è che questa tendenza, in tempi più recenti, ha subito una evoluzione: aziende e professionisti che hanno spazi inutilizzati o per meglio dire postazioni di lavoro in più le offrono a terzi in cambio di un corrispettivo. Il servizio, detto appunto di coworking, si sostanzia in genere nell'utilizzo di una scrivania, cassettiera ed eventuale libreria in un open space comune e nell'utilizzo di linee internet ed eventualmente di una stampante. Ovviamente le condizioni e i servizi possono variare anche tanto a seconda degli spazi: talvolta viene messa a disposizione, gratuitamente o con pagamento separato, una sala riunioni, un servizio di segretariato, una linea telefonica e fax ecc. La particolarità è data dal fatto che si lavora a stretto contatto con professionalità diverse e la varietà, si sa, è sempre fonte di arricchimento lavorativo e culturale. Non raramente si istaurano collaborazioni, sinergie e rapporti personali che vanno ben oltre il semplice concetto del lavorare assieme! Altri vantaggi risiedono nell'immediata operatività dato che le postazioni di lavoro sono belle e pronte e non è necessario spendere per il loro allestimento. Inoltre il contratto in genere ha durata mensile e, dunque, si può decidere mese per mese anche con un preavviso minimo o addirittura ad nutum, se continuare o meno.

La soluzione ha trovato diffusione anche a Napoli dove si trovano numerosi spazi di questo tipo che consentono di risparmiare tanto rispetto agli elevati costi dell'affitto tradizionale. Anche Caserta conta ormai numerosi coworking in cui giovani imprenditori e professionisti possono subito iniziare a lavorare con un investimento minimo e la prospettiva di arrichirsi professionalmente. La tendenza è ben presto sbarcata anche ad Aversa e nell'agro aversano: la moda del coworking e la sua eco sulla carta stampata hanno ben presto raccolto i primi consensi ma anche le prime critiche. Si perchè dopo l'esaltazione del coworking come soluzione ufficio economica e flessibile sono iniziati ad arrivare i primi problemi: lavorare a stretto contatto se da un lato agevola collaborazioni e sinergie dall'altro può determinare anche gelosie e rivalità. Inoltre la presenza di più persone in un unico ambiente non agevola la concentrazione e la tranquillità indispensabili per lavorare proficuamente. Anzi, per talune attività la riservatezza e la privacy sono assolutamente indispensabili: basti pensare ai delicati discorsi che spesso è costretto ad affrontare un avvocato penalista, un consulente finanziario, un imprenditore edile quando parla di budget col cliente, ecc. ecc. Innegabile è anche che il servizio non sempre riesce a garantire agli imprenditori e professionisti una immagine prestigiosa agli occhi dei clienti: per essere preferiti oggi occorre differenziarsi e il fatto di lavorare insieme ad altri non favorisce la percezione di unicità.

Probabilmente il coworking è la soluzione ideale per imprenditori in fase di start up o professionisti agli inizi della loro carriera ma è difficile che trovi terreno fertile presso una clientela più affermata ed esigente: anche la crisi e la precarietà conseguenti al coronavirus hanno inflitto un duro colpo al settore. Persino multinazionali e imprese con grandi fatturati alla ricerca di una soluzione sicura e immediata per sistemare i propri dipendenti sembrano guardare più altrove che al coworking. "Al Centro Uffici Aversa crediamo che il lavoro, quello vero, abbia bisogno di porte e pareti; per questo non abbiamo mai voluto creare postazioni in open space allo scopo di garantire privacy e riservatezza" afferma la dott.ssa Capuano Maria Rosaria cotitolare del Centro Uffici Aversa. "Non ha senso spendere comunque per accontentarsi di una postazione quando con un piccolo investimento in più si può avere un intero ufficio e tanti altri servizi a disposizione: a questo punto meglio lavorare da casa" aggiunge l'avvocato Pisano Nicola, collega e marito della dottoressa. Probabilmente il prossimo futuro sarà il banco di prova decisivo per la sorte di questo nuovo modo di lavorare...